21 febbraio 2009

IL ROSARIO

Questa volta mi sono rivolto ai ricordi di quando ero molto piccolo, durante l'ultima guerra, quando , insieme a tutta la popolazione di Città di Castello, ero sfollato in campagna, credo per una ordinanza del comando tedesco. Avevo poco più di cinque anni e, con mia madre e il mio fratellino ( mio padre e mio fratello più grande erano rimasti in città a guardia del negozio ) eravamo ospiti di una famiglia di contadini, a Seripole.
Mi è sempre restata nella memoria la scenetta che ho cercato di ricreare e, molto modestamente, che penso di esserci riuscito: tutta la famiglia, dopo cena, prima delle quattro chiacchiere intorno al focolare e prima di ritirarsi nelle camere, dove ci aspettavano dei letti, per me, altissimi, con un saccone di foglie di granturco a mo' di materasso, si radunava per la recita del rosario, tutte le sere. Non credo che tale devozione sia sopravvissuta nelle nostre campagne e, suppongo, nemmeno in città, almeno per quello che conosco. Mi piaceva ricreare la situazione e l'ho fatto. Come sempre aspetto dei vostri commenti, anche per e-mail.

13 febbraio 2009

I CONTI IN ROSSO , un libro da non perdere


Oggi vi voglio parlare di un libro uscito in questi giorni. Naturalmente non voglio farne la recensione, innanzi tutto perché non ne ho nessun titolo e, cosa non del tutto trascurabile, non ne sarei assolutamente capace . Ma questo è un libro particolare e ho provato il desiderio di parlarne e quindi lo faccio, così, senza pretese. Sto parlando del libro che Franco Baldicchi ha dato alle stampe, tramite la BIBLIOTECA DEL TEMPO, delle ROBIN EDIZIONI, con il titolo suggestivo e con un intrigante doppio senso: I CONTI IN ROSSO.
Se a qualcuno venisse in mente che si tratti dei soliti scritti di una persona, con una certa cultura che, trovatasi improvvisamente in pensione, ha buttato giù, tanto per riempire il tempo, dovrà senz'altro ricredersi . Si tratta infatti di un ben costruito romanzo, scritto in un bell' italiano, fluido e corposo nello stesso tempo, che si legge come guardando un film. Baldicchi ci narra le vicende di una famiglia, nella quale se ne riconoscono tante, attraverso le alterne vicende durante l'arco di un secolo. Tutto il libro ti prende dalle prime pagine e non ti lascia per tutte le seguenti seicento, perché attraverso quei personaggi si rivive la nostra storia, la storia di Città di Castello, vista con gli occhi di uno di noi, che come noi ha vissuto certe esperienze, certe illusioni e, naturalmente, tutte le inevitabili delusioni. La bravura che io gli riconosco è quella di trattare certi argomenti, che potrebbero risultare ostici o di difficile comprensione, e che scorrono invece come un rivolo fluttuante, dove le parole seguono la corrente del pensiero e non ci si stanca mai di leggere. Sento che non sono riuscito a descrivere in pieno tutto quello che questo bel libro mi ha trasmesso e me ne scuso. Purtroppo io non ho la padronanza della lingua come invece Franco dimostra di possedere in abbondanza. Lo ringrazio di cuore per le belle serate di ottima lettura che mi ha regalato. Lo consiglio a tutti quei castelèni , particolarmente a quelli nati prima della guerra, anche se Franco è 'nn fregno , nèto doppo 'l passaggio del fronte. Mi piace pensare alla grande soddisfazione che avrebbe provato suo padre, il professor Bruno, mio indimenticato ins
egnante di lettere alle medie, se avesse potuto assistere a questo bell' evento.

10 febbraio 2009

IL FILO ALLA FALCE

Eccovi un bel paesaggio agreste, col contadino che affila la falce fienaia, mentre la moglie, col rastello, raccoglie le pagliuzze di erba medica che si sono sparse, per farne un covone ed essiccarlo al sole, perchè si trasformi in fieno, per il foraggio invernale delle bestie della stalla.
E' l'ultimo quadro dipinto, da aggiungersi a tutti gli altri, in preparazione della prossima mostra.

6 febbraio 2009

IL BAGNO

IL BAGNO ( olio su tavola- 34x32 - )

Eccoci invece di nuovo nel mio mondo di sempre, con la scenetta bucolica , rappresentante una probabile nonna che si appresta a fare il bagnetto al nipotino , nella tinozza colma d'acqua, speriamo un po' stiepidita dal secchio ( smaltato! ) di acqua calda. Sullo sgabello è pronta la spugna e il sapone fatto in casa. Come al solito....roba d'altri tempi!

LA GATTA

LA GATTA ( olio su tavola, 34x43)

So che può sembrare un po' strano che un simile quadro sia stato partorito dalla mia creatività, considerando la mia produzione in generale, portata più ad un' anedottica dei strati popolari o contadini e quasi sempre un po retrò. Ma stavolta il raccontino che sta dietro alla scenetta vuol essere un pochino più sofisticato e vuol rifarsi a quel mondo fra il borghese e lo snob di certi ambienti urbani o, se volete, metropolitani, scegliendo come modella una donna, certamente più felina della bella gatta candida che carezza. Inoltre avevo voglia di fare un quadro così, se vi pare!