31 maggio 2006

'Na chèsa a la Matonèta





Doppo tant'anni ch'ho passèto a Nizza
a travajiè da bujio a bujio pe' ji altri,
m'arivò quel'affère che, da drento te scatizza,
e che forse, penso, l'ète proèto anco voàltri,
che, quàn che te pijia, strugge el core
e che se chièma nostalgia de chèsa.
En' piò de quarant'anni che fàcio el muratore
e a fatighè, daèr, ma me 'mm me pesa.
Ho miso via anco calche soldarèlo
e, pe' la mi' vecchièa, cu' la mi' Betta,
aèo pensèto d'artornè a Castèlo,
d'arcumprè, magara, anco 'nna casètta.
Cussè, doppo bocù de camìn de fèro,
so' argiònto da pe' 'sti paràgi
e, v'asigùro ch'è propriamènte vero,
stràco, perchè 'nn so' avezzo a 'sti viàgi.
So' argiònto, donca, 'nn du' che stèo da mìngno,
giò a la Matonèta, 'nn via Pietra de l'Amore;
e, che 'tte piàsse 'mm brottomèl beningno!,
per poco 'mme se spàca el còre!
'N du' che me giro 'nn'arconosco gnènte:
le chèse, ch'eron tutte catapècchie,
adèso èn' tutte nove, cun tutt'altra gènte.
Cumme vurribbi ch'ardivetassor vecchie
cumme 'nna 'olta e cun tutti quèi che ci stèono!
Vurribbi vedè arcurre la pel vicinèto
tutti chèi frèngni sporchi che strillèono
e facèon marenda cu' 'mm pò de pèn bangnèto.
Vurribbi tanto arvedè Rosino col su' zi' Tristo,
Mezalìra, Mazanghìno, Rabugièla e Balachìno
che, col su':- guèi ai vinti !-la pijiarà cun Cristo.
Oppure arincontrè ma Caciopìno
cu la su' "segamobil" che viagia
cumme le buciglètte del Chiurchìno,
o le donne ch'alargon la bambagia.......
Ma che stò dicendo? Sogno forse ?
A la Matonèta tésti amò 'nn c'èn piò:
'nn c'èn piò le tabachìne cu le borse
cu'mm poca d'ansalèta e poco piò,
'nn c'èn piò i barocièi cui su' cavàli,
i cunìji e le galine drento al fondo!
Quei che ci stàn mò saranno anco normali,
ma per me è tutto 'nn'antro mondo.
Anco s'argiòngo da 'nn'antra nazzione
ch'è sempre stèta multicolorèta,
devo ammette, cun costernazzione,
che 'nn'è mèi cumme la Matonèta.
Da drento a 'ste chèse tutte aripulite,
vedi scappè genti d'ongni ràza:
arabi, neri, slavi e slave'mm po' svampite,
(c'è, bensè, daèro, càlche bèla ragàza!)
ma chèl che m'ha fato 'nn cert'effetto
è stèto sentì parlè castelèno ma 'nn negrètto.

(baldino)


Poesia in dialetto pubblicata nell'ultimo libretto della Festa della Mattonata 2005

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la prima foto

Il mio primo ritratto, in braccio alla mia mamma (1938)

La foto è stata scattata nei pressi della Fontana del Puttino, copia di quella fiorentina del Verrocchio, che si trova ai giardini pubblici di Viale Vittorio Veneto. Sullo sfondo è riconoscibile el recinto della Ferrovia dell'Appennino Centrale: sono visibili i Depositi e la Carbonaia. La foto è stata scattata da Beppe Beni.:

30 maggio 2006


PORTA SANTA MARIA

Porta Santa Maria è la "porta romana"di Città di Castello. Delle quattro principali che si aprivano lungo le mura urbiche è l'unica rimasta. Purtroppo, dopo i danni dell'ultima guerra mondiale, si presenta con l'arco rifatto ed allargato. In effetti era stata minata dalle truppe tedesche in ritirata, ma l'esplosione, come è possibile controllare nelle foto scattate dagli Alleati al loro ingresso in città, aveva provocato danni praticamente ristretti al crollo della casermetta dei doganieri, lasciando l'arco intatto con tanto di portone, tranquillo sui suoi cardini vetusti. Eventualmente qualcuno ha voluto approfittare dell'occasione per allargare il varco per facilitare il traffico veicolare. A dimostrazione che per i " guastatori "non c'è ne periodo o provenienza geografica che conti. Quanta Storia è comunque passata sotto quell'arco di mattoni.
Tutti i vescovi che si sono susseguiti in città sono passati da qui ed hanno rivestito gli abiti pontificali nella chiesa di Santa Maria Maggiore, Senza contare tutti i nobili forestieri, ospiti della città amica, o personaggi, diciamo, meno graditi: Braccio Fortebracci da Montone, il Cardinale Giuliano della Rovere (il futuro Papa Giulio II) o il Duca Valentino ( Cesare Borgia ) che vi hanno fatto il loro ingresso da conquistatori.
Ma bisogna ricordare anche gli amici, come illustri cardinali e nobili condottieri, ospiti dei Vitelli o, più tardi, anche dei Bufalini: i vari Duchi di Urbino o i membri della famiglia Medici. Fra questi, anche il Papa Clemente VII, quando arrivò da Roma, nel novembre 1532, fu ricevuto qui dai notabili e dal popolo tutto, in festa per quella straordinaria occasione. Ospite dei Vitelli, pernottò nella loro nuova magione a Porta Sant'Egidio e, dopo aver visitato la Cattedrale, oramai quasi completamente ristrutturata nello stile riascimentale, ripartì per Bologna per incontrarsi con l'Imperatore Carlo V.
Tante sono comunque le storie che questa grandiosa porta potrebbe raccontarci, considerando che è quella volta verso Roma, capitale dello Stato della Chiesa, di cui la nostra città era zona di confine. A fianco, a sua difesa, il Comune aveva eretto una rocca, detta, appunto, di Porta Santa Maria. Dopo la capitolazione della città all'assedio posto nel 1474 dal Cardinale della Rovere e la cacciata di Niccolò Vitelli, Papa Sisto IVne fece costruire una più grandiosa e con maggiori fortificazioni. Ma quando, nel 1482, con l'aiuto dei Fiorentini, Niccolò rietrò da vincitore in città, espugnata la rocca, per vendetta, la fece smantellare e ne utilizzò le pietre ed i mattoni per far edificare la chiesa di Santa Maria Maggiore, che era nella sua parrocchia.
Come le altre tre porte principali, anche Porta Santa Maria dava il nome al quartiere cittadino dove si apriva.









pianta del rione MATTONATA
(già Quartiere di Porta Santa Maria) Posted by Picasa

29 maggio 2006

La mia galleria


LE SORELLE BRACARDI

acrilico su tavola
(tratto da una foto di Enrico Milanesi) - 2005
Collezione privata -Cherie King

Wimberley- Texas - U.S.A.
la mia galleria

LA VECCHIAIA

acrilico su tavola
57x24 - 2004
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la mia galleria

piccioni in piazza Gabriotti Posted by Picasa
acrilico su tavola -2004



Questo mio quadro è stato regalato a Don Francesco Mariucci dai suoi genitori in occasione della sua Ordinazione Sacerdotale.

CANTINE APERTE

LO SPUNTINO IN CANTINA

Questo è l'ultimo quadro che ho dipinto. L'ho realizzato per la manifestazione CANTINE APERTE 2006. Infatti, essendo stato invitato ad esporre, per l'occasione, alcuni miei dipinti presso le CANTINE DONINI, ho voluto ricreare l'ambiente, illustrando una scenetta...bucolica che
faceva parte del bagaglio della memoria. La mostra si è tenuta ieri, 28 maggio, dalle 10 di mattina fino a notte inoltrata, con molta affluenza di pubblico e particolare presenza di stranieri, inglesi in maggioranza, naturalmente. Fra un assaggino ed un bicchiere di vino (o anche due), molti si sono accorti che c'erano anche i quadri attaccati alle botti ed ho quindi ricevuti anche sperticati complimenti, probabilmente favoriti dalle abbondanti libagioni. Ma, nell'insieme, l'incontro fra il buon vino e le mie opere è sembrato vincente. Sarà senz'altro un'esperienza da ripetersi.
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Una mia recente foto

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AUTORITRATTO IN COSTUME
Questo dipinto, del 1997, mi ritrae nei sontuosi costumi quattrocenteschi della SFI LATA STORICA della Società Rionale Mattonata in occasione della tradizionale Festa Rionale, che si svolge, fin dai tempi più remoti, la prima domenica di Ottobre. E' in questa occasione che si combatte l'ormai famoso PALIO DELL'OCA, garbata parodia delle antiche giostre cavalleresche che il popolo del rione proponeva imitando i nobili ed i signori. Il gioco consiste nell'infilare, da parte di un concorrente dritto sopra un carretto , trainato dagli altri partecipanti, un palo, tipo lancia, dentro un foro praticato in un asse sporgente da un mastello colmo d'acqua, con un'oca natante, sospeso con un cavo da una parete all'altra della strada. Molti sono i bagni, non desiderati, che i concorrenti ricevono quando sbagliano il colpo. Chi riesce a penetrare nel foro, naturalmente vince l'oca.

28 maggio 2006

l'acquazzone

L'Acquazzone: è un quadretto di piccole dimensioni del 1990, al quale sono particolarmente affezionato e che, purtroppo, non è più di mia proprità, avendolo ceduto in una personale del 1992. Posted by Picasa

lo Zibaldone dello zi' Baldino: May 2006

lo Zibaldone dello zì' Baldino: May 2006

Ho aperto questo blog per conoscere e farmi conoscere. E' mia intenzione immettere in questo sito, oltre alle riproduzioni di qualche mia opera pittorica, bozzetti e illustrazioni varie, anche lo sfogo spontaneo dei miei pensieri ed opinioni, sia sulla vita in generale, come sulla politica, il costume, la società. Saranno graditi i commenti che vorrete inviarmi, dei quali vi ringrazio fin da ora.

26 maggio 2006

la foto del babbo della sposa

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Questa è una delle mie ultime foto, scattata in occasione delle nozze della mia figlia più giovane, Chiara, che vive a Pavia.