16 dicembre 2010

BOVI

Dopo un certo periodo di pausa, rieccomi con un nuovo dipinto, che ho voluto chiamare, semplicemente, I BOVI, prendendo a spunto proprio i due bei mammiferi aggiogati al carro. Come quasi sempre nei miei quadri, anche questa volta ho dipinto una scenetta bucolica, che racconta la vita e gli usi delle nostre campagne, come si svolgeva fino agli anni '50 del secolo appena trascorso, di cui, per ragioni di età, ne sono stato un testimone. E' un olio su tela di 50 cm. x 35. sarà senz'altro l'ultimo pezzo datato 2010.

28 novembre 2010

NON E' SVIZZERO, MA....ROMANO !

Presso il Fitzwilliam Museum di Cambridge è esposto queso UTENSILE MULTIUSO RICHIUDIBILE, ritrovato nell'area del Mediterraneo ed è risalente al III secolo D.C.
E' contemporaneamente un coltello, una forchetta, un cucchiaio, un punteruolo, uno stuzzicadenti e una spatola. E' in argento , tranna la lama, che è di ferro, e si suppone appartenesse ad un viaggiatore piuttosto ricco o, perlomeno ...benestante. Quindi gli svizzeri, col loro coltello multifunzionale VICTORINOX, anche se brevettato fin dal 1897, non hanno proprio inventato niente!
( Notizia ricavata da Famiglia Cristiana N° 48 del 28/11/2010 )

22 ottobre 2010

UN INVITO

L'USCITA DAL VEGLIONE



Questo, a parte i murali ed un dipinto del 1962, è il quadro più grande da me portato a termine. Misura infatti 70 cm alla base ed è alto un metro. Normalmente, per raccontare le mie storielle dipinte mi avvalgo di misure più piccole, al massimo della metà di quest'ultima opera. Ma tant'è, c'avevo questa tela a disposizione e, quindi, ho pensato: tela grande, finestra dei ricordi grande!- E che c'è di più grande e più vivo se non il ricordo della nostra gioventù trascorsa a danzare sui tavolati del Teatro degli Illuminati, particolarmente, nei favolosi e indmenticabili veglioni di carnevale? Ed ecco . quindi, come è nato il quadro. C'ho messo dentro una somma di aneddoti che, se ne avete tempo e voglia, vi potrò raccontare a voce, durante la mia prossima mostra personale, che avrà luogo, come evento collaterale della XXXI MOSTRA DEL TARTUFO BIANCO in allestmento. Siete tutti invitati al vernissage, che avrà luogo sabato 30 ottobre alle ore 18, presso la Sala Espositiva di Santa Maria Nuova, in Corso Vittorio Emanuele, 26 (g.c.)-

27 settembre 2010

L'ULTIMO TANGO A LA MOTINA


Questa volta la finestra della memoria mi si è aperta con l'accompagnamento languido e struggente di un tango argentino, suonato da un'orchioniestrina nella balera de La Motina di Anghiari, mentre i ballerini avvinghiati e rapiti dal ritmo trascinante volteggiavano nella sala. Un vero flash di ricordi che ho voluto trasportare sulla tavola che vi presento. L'ho dipinto di getto, mentre il mio cervello galoppava a rincorrere i ricordi e le sensazioni di quelle lontane serate tracorse con gli amici, zingarate passate a girovagare per i vari locali della valtiberina, senza una meta precisa.Mi sembra ancora di sentire le stonature delle orchestre, gli strani odori ed effluvi vari che si sovrapponevano, dalla vaniglia all'olio doliva (sic!). Ora i giovani hanno la disc music, il rock, il rap.... ma un bel tango a La Motina.....se lo sognano.
- E' un olio su tavola di cm.30x60 -
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24 settembre 2010

IL MONUMENTO DI GARIBALDI







Dopo tante battaglie, finalmente, la statua marmorea che i castellani vollero dedicare all'Eroe dei Due Mondi è stata ripulita. Il lavoro di restauro da parte di Giuliano Guerri è stato veramente eccezionale, visto lo stato in cui si trovava il manufatto. Purtroppo, per il momento, ci siamo fermati alla ripulitura. Col tempo, forse, riusciremo anche a ripristinare i quattro fasci littori, deturpati nel '43, da qualcuno che aveva scambiato i simboli della Repubblica Romana del 1849 per quelli del fascismo mussoliniano. Ma per il momento accontentiamoci. Purtroppo resta in sospeso anche un eventuale spostamento del monumento in una zona più idonea, dato che, a parere di esperti, la permanenza in mezzo alla vegetazione dei giardini, entro breve tempo, l'attacco dei licheni al marmo renderà il monumento irrimediabilmente deturpato. In alcuni punti è già visibile il grosso danno. Nel mio appello precedente per la ripulitura avevo anche suggerito un eventuale spostamento del "Beppino" nazionale in piazza Matteotti.
L'idea non è nuova. Il desolante deserto della sunnominata piazza, dopo la nuova pavimentazione, che ha eliminato i marciapiedi ed il salvagente centrale, evoca un qualcosa che la rivitalizzi insieme ad un intelligente arredo urbano. Anche il dottor Siviero Sensini, a suo tempo, aveva auspicato una eventuale fontana. Il monumento marmoneo di Garibaldi non stonerebbe affatto con l'architettura della piazza,anzi....
Mi è stato fatto rilevare che , una volta posizionato il monumento, più o meno sul luogo dov'era quello di Vittorio Emanuele, prima dello spostamento al Cassero, ci sarebbero dei problemi per il montaggio dei vari palchi per le varie manifestazioni che normalmente si tengono in quel luogo. Mi sembra logico che spostando tali strutture provvisorie dalla parte opposta della piazza, davanti al Palazzo Vecchio Bufalini, come, d'altro canto già avvenuto in passato, non cambierebbe nulla, anzi, ci sarebbe il vantaggio della leggera pendenza della pavimentazione in tale direzione. Per il mercato poi, porterebbe via forse un banco, nè più nè meno come i palchi che ci sono quasi sempre in permanenza. In giro questa mia proposta ha suscitato molto interesse e approvazione. Forse il problema è sempre quello della volgar moneta. Ma se ci si mette un po' di buona volontà, forse qualcuno che voglia sponsorizzare l'operazione si troverebbe certamente, come è già avvenuto, grazie al Rotary Club Tifernate, per la ripulitura.

21 settembre 2010

LEZIONE DI PIANO

Una scenetta d'interno, con l'insegnante che ritma le sonate dell'allievo, mentre questo strimpella sui tasti. Ho voluto ricreare un ambiente familiare, tardo borghese, con i suoi ninnoli ed il calore dei colori. E' un dipinto ad olio, su tavola,che misura 39 x 56 cm. Che ne dite? Pol gì?

15 settembre 2010

COM'ERA PORTA SAN GIACOMO


In occasione del 150° anniversario dell' 11 Settenbre Tifernate, il Comitato Organizzatore ha usato per le varie pubblicazioni, inviti, manifesti e locandine, un bel disegno del pittore tifernate Marco Tullio Bendini, che illustrava la Porta San Giacomo com'era prima del suo abbattimento. Questo mi ha dato l'idea di impostare una scenetta d'epoca in quel luogo e di ricostruire un pezzo di Città di Castello che non c'è più. Il risultato e questo dipinto che ho fotografato per il mio blog. E' un olio su tavola, 40x37 le misure. Anche questo quadro farà parte della Mostra "FINESTRE DELLA MEMORIA", che vedrà le mie opere esposte in occasione della prossima Mostra Mercato del Tartufo Bianco, che si terrà a Città di Castello i primi giorni di Novembre.

7 settembre 2010

LO STANNO RIPULENDO!!!!





A volte a muovere le acque serve a qualcosa. Dopo il mio ultimo intervento sulla ripulitura del monumento a Giuseppe Garibaldi, finalmente, sono partite le opere
di ripristino della statua marmorea da parte del noto restauratore Giuliano Guerri.
Potremo rivedere il nostro "Beppino" nazionale sabato prossimo, 11 Settembre, in occasione delle manifestazioni per il 150°anniversario dell'entrata delle truppe del generale Fanti in città. L'amministrazione comunale ha preso la palla al balzo per questo evento e ha deliberato la ripulitura. Si parla anche di un intervento privato, piuttosto consistente, da parte di un Club cittadino ( Rotary ??). L'importartante è
aver raggiunto almeno uno degli scopi che ci eravamo prefissi. Ora non ci resta da fare altro che un buon restauro , con il ripristino dei fasci littori, rovinati da mano ignota dopo il 25 Aprile del '43, ignorando il loro richiamo alla Repubblica Romana e,
grande sogno , che so essere piuttosto compilcato da realizzare, il trasloco dell'Eroe dei 2 Mondi in piazza Matteotti, dove ua volta era il monumento di Vittorio Emanuele II. Sono tantissimi i castellani che in questi giorni mi hanno fermato per strada e sollecitato una eventuale sottoscrizione cittadina in merito. Resto anch'io sempre dell'idea che sarebbe una logica soluzione per riempire il grande vuoto che si è venuto a creare sulla piazza. C'è anche chi ha detto che così, finalmente, anche i palchi montati per le varie manifestazioni, tornando dalla parte opposta, con la facciata di palazzo Bufalini alle spalle, prenderebbero la locazione naturale, con la leggera pendenza della piazza. Non disperiamo: chi vivrà, vedrà!

6 settembre 2010

UN PO' DI NEVE CI STA BENE!





Forse sarà stato il caldo afoso dell'estate trascorsa a ispirare questo quadretto "rinfrescante".
Dopo diverso tempo ho ripreso in mano i pennelli e i colori ed il risultato l'avete sotto gli occhi:
MATTINATA CON LA NEVE è il titolo provvisorio che ho dato al quadro. E' un dipinto ad olio su tela , di 70 cm. di altezza e 50 di base. Come al solito, aspetto un vostro giudizio ( anche x e-mail).

1 agosto 2010

UN MONUMENTO ABBANDONATO


Qui sotto riporto l'articolo che ho inviato alle varie redazioni dei quotidiani, radio e tv locali:

IL MONUMENTO A GARIBALDI E IL 150° DELL'UNITA' D'ITALIA

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Il prossimo XI Settembre Città di Castello sarà impegnata a festeggiare il 150° anniversario dell'entrata delle truppe piemontesi del generale Manfredo Fanti
in città e l'unificazione dei tifernati al Regno d'Italia.
Qualche anno dopo tale evento, i nostri concittadini, vollero innalzare un monumento marmoreo a Giuseppe Garibaldi, l'eroe dei due mondi, grati per tutto quello che il "generale" aveva compiuto per l'unificazione della Nazione.
Alla spontanea mozione popolare e operaia che aveva determinato l'innalzamento di tale monumento, piazzato all'ingresso orientale della città, con la sciabola indicante la direzione di Roma, ancora "irredenta", i monarchici tifernati risposero con il monumento a Vittorio Emanuele II, posto al centro della Piazza di Sopra, oggi Matteotti e allora Piazza Vitelli.
In seguito i due monumenti furono spostati. Il Re Vittorio emigrò nel giardino del cassero e Garibaldi si ritrovò in mezzo alle aiole, con la sciabola rivolta verso la direzione del cimitero o, se preferite, verso il mare.
Tutta questa premessa per riportare, per l'ennesima volta, l'attenzione sul vergognoso stato di degrado in cui è stato abbandonato il monumento a Giuseppe Garibaldi. Tanta è la patina di sudiciume e antichi escrementi di piccioni ed uccelli vari, che è difficile stabilire con quale materiale l'opera fu, a suo tempo, realizzata. E' infatti impossibile supporre che, sotto tanta sporcizia , ci sia del candido marmo di Carrara.
Su questo argomento già si è più volte rivolto a chi di dovere anche Dino Marinelli, ma senza nessun riscontro, come, del resto, tutte le vignette apparse su l'altrapagina, che ho invano disegnate.
Intanto sono stati ripuliti e restaurati sia il monumento a Vittorio Emanuele II, sia quello di Elmo Palazzi, in piazza Raffaello Sanzio, con tanto di grande rappresentanza delle " LOGGE" cittadine. Ma a me risulta che anche il Beppino nazionale fosse massone. Forse, agli occhi dei " fratelli ", è meno importante.
Nella vicina Sansepolcro, per esempio, i monumenti a Piero della Francesca e Fra Luca Pacioli, sono stati ripuliti da un gruppo di pensionati volontari, con ottimi risultati. Non credo, quindi, che ripulire il nostro Eroe possa essere tanto problematico.
A chiusura di queste mie due righe vorrei proporre due suggerimenti:
- Nel caso si procedesse alla ripulitura della statua, perchè non restaurare i quattro fasci littori del basamento, chiaro richiamo alla Repubblica Romana e non, come ha creduto qualche imbecille, al ventennio fascista?
- Visto il grande vuoto, venutosi a creare in Piazza di Sopra, dopo l'eliminazione del salvagente, non sarebbe il caso di trasportarci il Beppino nazionale? Prima di tutto riprenderebbe la posizione originale, indicando di nuovo Roma. Inoltre rianimerebbe il grigiore della piazza principale della città (mi ricordo che il Dottor Siviero Sensini aveva pensato ad una fontana! ) e risolverebbe anche il problema di una eventuale, finanze permettendo, realizzazione di Piazza Alberto Burri a Porta Sant'Egidio.

Il mio è un appello accorato di un castelèno che vuol bene alla sua città, nonostante tutto.

Baldino
(Ubaldo Mariucci)

Se qualcuno è daccordo con quanto sopra, batta un colpo.......


27 luglio 2010

IL ROSARIO DELLA MATTONATA

IL ROSARIO DELLA MATTONATA è il simpatico brano, scritto nel 1805 dal Cav. Mancini, al quale mi sono ispirato per questo quadretto. Dallo stesso brano è stato tratto anche l'atto unico teatrale, in dialetto castelèno, che tantissimi anni fa fu rappresentato nei vicoli del rione, in occasione della Festa della Mattonata. La regia era di Gianni Ottaviani. Tra i vari interpreti mi piace ricordare il Duca Luca, Rosino Rosellini, Nenone Capanni, Paolo Marinelli, Mario Franchi, Ivano Franchi, Barili e tanti altri ( anch'io partecipai nella veste del Cav. Mancini, voce narrante)
Ultimamente ho messo per iscritto, allargando e variando alcune parti, il copione- canovaccio, destinato ad una eventuale riedizione dell'opera. Intanto avrei intenzione di sfruttare il quadro qui riprodotto come copertina alla prossima tradizionale pubblicazione che solitamente accompagna la Festa della Mattonata.

15 luglio 2010

MALDICENZE SENILI

L'opera qui riprodotta e che ho, provvisoriamente, intitolato " MALDICENZE SENILI",
è stata realizzata ad olio su di un pannello di legno, preventivamente preparato, che mi era stato consegnato, insieme a tantissimi altri artisti della Valtiberina umbra e toscana, in modo di poter allestire una mostra permanente presso la CASA DEI GIRASOLI di Lama.
Avendo avuto mano libera, sia per il tema o il soggetto, sia per la tecnica pittorica, io mi sono voluto sbizzarrire e, naturalmente, divertirmi un po', nella speranza di trasmettere il buonumore anche agli ospiti anziani della struttura cui è destinata l'opera. La scenetta è abbastanza esplicita e non ha bisogno di spiegazioni. Spero solo che raggiunga lo scopo che mi sono prefissato. Agli arzilli vecchietti l'ardua sentenza.......

4 luglio 2010

IL VEGLIONE DELLA CAMBIALE 1969



Due immagini dell'orchestra che, con tanta nostalgia e voglia di rilancio, in quella decima edizione del VEGLIONE DELLA CAMBIALE, si riuscì a mettere insieme, grazie all'abnegazione e all'impegno di Ernestino Ottaviani e Benito Bistarelli.
Riunirono i migliori musicisti con cui avevano già avuto occasione di suonare nelle varie orchestre che, nell'immediato dopoguerra, si costituivano e si scioglievano, per poi ricostituirsi sempre con gli elementi che vagavano da una compagine all'altra. Il risultato fu veramente eccezionale, tanto che da quell'embrione poi nacque la famosa TIFERNO BIG BAND, che negli anni successivi raccolse tanto successo. Mettendo alla prova la mia memoria, cercherò di ricordarmi i nomi dei vari musicisti. In prima fila da destra:
Gaetano Piermartiri, Benito Bistarelli,
Aldo Arcaleni, alessandro Baldacci, Enzo Arcaleni. Al piano Ernestino Ottaviani e dietro, al contrabbasso, Argentino Argenti, Giancarlo Berardi alla tromba e, al trombone, Mario Testerini, del Borgo.

16 maggio 2010

ALTRI DUE...................


Continua l'esposizione dei miei dipinti. Questi sono, rispettivamente, NEVICATA A CASTELLO e
LE MALDICENZE. Il primo è un paesaggio, con la veduta dei campanili di Città di Castello sotto la neve, con, in primo piano un gruppo di ragazzini che fanno "a pallate" o giocano a fare un pupazzo di neve . Il secondo, invece, è un interno, con due anziane signore intente a spiare dalla finestra e facendo commenti da dietro le persiane. Scenette di vita, come al solito, raccontate anche perchè non si perda la memoria di un mondo che sta vorticosamente cambiando e , secondo me, non in meglio.

2 maggio 2010

I "CURIALI"



Questa volta l'ispirazione è partita da una vignetta, pubblicata sul FATTO QUOTIDIANO, il giornale di Padellaro, Travaglio e altre firme. La suddetta vignetta, a firma PORTO'S, mi aveva molto intrigato, a parte la battuta, veramente divertente, per l'atmosfera curiale che riusciva trasmettere. Ho quindi deciso di reinterpretare la scena a modo mio, aumentando e cambiando i personaggi e ricreare l'atmosfera originale. Penso di esserci riuscito. Lo so che è un quadro forse un po' strano, ma a me piace molto, come se non l'avessi realizzato io. E' un olio su tela di medie dimensioni di 70 cm. di base e alto 50cm. Aspetto vostri commenti, anche in e-mail o su Facebook.

22 aprile 2010

LA CONFESSIONE


LA
CONFESSIONE - Olio su tela - 40x60 - 2010 -

Ho appena terminato questo quadretto : è l'interno di una sacrestia , dove un prete confessa un ragazzino. Niente di particolare, quindi. Ma il quadro è nato per raffigurare un interno, illuminato da una finestra aperta e, naturalnente , giocando sulle ombre e i riflessi.
La scenetta della confessione l'ho inserita come una proiezione di ricordi lontani, quando si freguentavano gli oratori. Un po' di nostalgia della passata gioventù?

3 aprile 2010

TRE QUADRI "NOSTRANI"

MERCATO IN PIAZZA DI SOTTO - 50X70 - 2010 -


I versi 'nn'ènn bèli! - olio su tela - 50x70 - 2010

ANDANDO IN CITTÀ' - olio su tela - 25x35 - 2010

zeppo.- Il terzo, in fineNonostante le elezioni, gli anniversari ( insieme a Gabriella ho festeggiato il 50°di matrimonio!) e le festività pasquali, sono riuscito a portare a termine altri tre dipinti, in vista di una prossima mostra personale, che, per il momento, però, non ho ancora programmato, indeciso se esporre a Città di Castello o a Sansepolcro. Forse andrà a finire che esporrò in tutte e due le cittadine dell'alto Tevere. Sui tre quadri non credo ci sia molto da dire. Nel primo ho descritto una giornata di mercato, individuando una visuale diversa da opere già da me dipinte. Nel secondo caso ho illustrato un vecchio adagio castellano: " I versi 'nn'ènn bèli!"- disse 'l rospo vedendo aguzzè lu, è uno scorcio dei campanili di Città di Castello, visti da una stradina vicinale, in un giorno di mercato, con i paesani che vi si avviano con gli animali da cortile da mettere in vendita. Come al solito, sono tre scenette del nostro vivere quotidiano, forse alcune un po' datate........

4 marzo 2010

Addio, Brunino!

Oggi, ad Anghiari, si sono svolti i funerali del Prof. Bruno Mangoni. Così, improvvisamente, se n'è andato un gran bel pezzo della Vatiberina più vera, più sincera e più genuinamente amalgamata alla realtà della vallata. Molti lo hanno conosciuto come dinamico imprenditore,pieno d'idee e di creatività. Basta pensare al suo famoso calzino di cotone con le dita, come un guanto...... O, come fratello di quella Massoneria seria, senza devianze, che infatti lo ha voluto salutare con tutti gli onori. Ma io lo conoscevo da quando capitava al Teatro Comunale, ai tempi di quando ci si ballava, e poi si esibiva, per noi amici, in appasionate suonate al pianoforte, con Ernestino, Benito e gli altri. C'eravamo poi ritrovati al Borgo, allo Scorpione, col Pippo Lombezzi e la Sansepolcro festaiola....Bei tempi! La foto pubblicata qui sopra è stata scattata nel febbraio 1972, al Veglione della Mattonata. Sono ritratti, oltre a me, il primo a sinistra, Franco Guerrini ( il Pecorino), Beppino Volpi, Bruno Mangoni e Sergio Pelosi. Me la portò, con dedica, proprio Bruno Mangoni, al vernissage di una delle mie ultime mostre personali. Insieme alla foto ho avuto il piacere di ricevere l'ultimo suo CD, con uno dei suoi magnifici concerti dove ,con coinvolgente contaminazione fra Jazz, musica classica e musica leggera dava la stura a tutta la sua bravura sulla tastiera del pianoforte. E' difficile rendersi conto che il nostro Brunino non c'è più. L'ultima volta c'eravamo incontrati alla Sala degli Specchi del Circolo Tifernate, in occasione della sua performance pianistica a commento della presentazione del libro I CONTI IN ROSSO, di Franco Baldicchi. Addio, Brunino, sarai sempre fra i nostri ricordi più belli .

27 febbraio 2010

LA SCENATA

Avete mai assistito a scenette come quella qui sopra riprodotta? Se siete nati e vissuti per i vicoli del vostro quartiere senz'altro sì. Lo so che ormai sono solo un ricordo, perchè la maggior parte degli attuali abitanti dei vicinati appartengono ad altri mondi e altre tradizioni. Come quasi sempre capita nei miei quadri, anche stavolta ho voluto raccontare un pezzo del nostro recente passato, con tutto l'amore che di solito si riserva ai ricordi e la nostagia di una gioventù svanita.
E' un olio su tela di 40 cm di base e 50 di altezza.

15 febbraio 2010

AMORE X LA CITTA'





Domenica 14 febbraio, festa di San Valentino, si è svolta la manifestazione di protesta, contro la cementificazione del centro storico, con particolare riferimento agli insediamenti previsti nell'area ex FAT, al posto dei vecchi capannoni, dei quali è prevista la demolizione, organizzata dal Comitato dei quartieri Prato-Mattonata. Durante la manifestazione, alcuni giovani del grupoo speleologico si sono arrampicati sui tetti della vecchia industria e hanno svolto alcuni striscioni e innalzati alcuni palloncini a forma di cuore per dichiarare, nel giorno dedicato a San Valentino, l'amore per la città.
Numerosi i cittadini accorsi, nonostante l'ora ( erano le 9 di mattina ) e il freddo, che hanno portato la loro adesione ( sono state raccolte oltre 250 firme nel giro di circa due ore!). Naturalmente erano presenti anche i rappresentanti delle varie fazioni politiche, dal centro destra, con Lignani Marchesani, Sassolini, Morini, Rampi, Cuccolini, Busatti ecc, il centro sinistra con Ciliberti, Novelli, Tavernelli , Scarscelli e per l'Italia dei Valori, dottorini, più i vari rappresentanti della Lega e altri, dei quali m sfugge il nome. Notata l'assenza dell'amministrazione comunale.




12 febbraio 2010

TRE QUADRETTI

il bucato



il tartufaio alla macchia

la nevicata

Queste sono le mie ultime fatiche ( si fa per dire ). La prima è una illustrazione ad ecoline acquarellata, con una scenetta familiare dove una mamma stende il bucato, aiutata dalla figlioletta. Lo scorcio dei campanili è quello che si vedrebbe dalla mia terrazza sui tetti, se non avessi un grosso cedro del libano che me ne impedisce la visione completa . Ma oramai, data l' anzianità.....di servizio, sono in grado di dipingere anche le parti nascoste, come nel terzo pezzo, questo un olio su tela, ( 30x20 ) dove la quasi identica inquadratura è stata fermata sotto una delle abbondanti nevicate di quest' inverno strano, che però mi ricorda quelli della mia infanzia. Il quadretto centrale vuole essere un piccolo omaggio a quei vecchi tartufai che ancora vanno alla macchia, alla raccolta del prezioso tubero, con l'amico bastardino e tanto rispetto per la natura che li circonda. Anche quest'ultimo è un olio su tela, di piccole dimensioni ( 25x35 ).







i





IL RITRATTO DI ALBERTO





























Nei giorni scorsi ho consegnato il ritratto di Alberto Sciurpa, che ho eseguito
in seguito
alla assegnazione del premio, istituito in suo nome e che mi era stato assegnato per il 2009. E' stata una cerimonia privata, in casa della signora Rossana, la mamma di Alberto, che l'ha ricevuto commossa e che, fra l' altro, si è molto complimentata con me per la rassomiglianza col soggeto, raggiunta nell' opera. Il che mi ha molto sollevato, in quanto, non avendo conosciuto Alberto se non di sfuggita, ero molto perplesso e preoccupato, essendomi basato esclusivamente su delle foto che gli amici mi avevano procurato. Ho inserito delle foto della piccola cerimonia e del dipinto, dandovi modo di giudicare la riucita dell' operazione. Nelle foto sono riconoscibili, oltre a me e alla signora Rossana, la cantante Carla Biagioni e Mida, al secolo Massimo Dini, pittore ed eclettico musicista-cantante, una delle colonne del mitico complesso " PAGURO BERNARDO".












3 febbraio 2010

UNA FERITA ALLA CITTA' DA IMPEDIRE!

Nonostante tutti i tentativi del Comitato di Quartiere Prato-Mattonata messi in atto per impedire che quest'obbrobrio di cementificazione di uno dei siti storici più importanti della città prenda defininivamente forma, sembra che quanto prima inizino i lavori di abbattimento dei vecchi capannoni della ex F.A.T.. Nelle varie riunioni sono emerse tutte le contraddizioni che caratterizzano l'andazzo che la nostra cittadina sta vivendo. Un menefreghismo imperante nella maggior parte della cittadinanza, come se questa ferita all'urbanistica non interessi tutta la comunità, è un avallo strisciante allo scempio che i nostri amministratori sono disposti a permettere , per il solito piatto di lenticchie. Per pochi milioni di contributo ci si appresta a devastare irrimedibilmente il centro storico, creando un ghetto ( si parla di 40 appartamenti ad affitto "sociale") dentro a due rioni già svuotati dagli abitanti, trasferiti nei quartieri periferici e occupati da una eterogenea popolazione multietnica. Si andrebbe quindi verso una grande colata di cemento, inserita in un ambiente particolarmente sensibile. Non dimentichiamo che l'ecomostro verrebbe incastrato fra la chiesa di San Domenico ed il suo chiostro, la chesetta della Carità, ultimamente assurta alle cronache per l'importante scoperta di affreschi , che la farebbero inserire fra le rarisime cappelle dei Templari, al vecchio ospedale, mirabile architettura settecentesca, colpevolmente lasciato in abbandono e degrado e, non ultima, la dimora Vitelli alla Cannoniera , sede della nostra prestigiosa Pinacoteca. Il tutto nel più assordante silenzio della stampa, ormai "velinizzata" da tempo. Se non ci sarà un sussulto di orgoglio cittadino,
il disastro sarà irrimediabilmente compiuto.

21 gennaio 2010

Ricordando Franco Molè

FRANCO MOLE'-1939-1996

C'eravamo conosciuti ad un campo scuola della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, la vecchia G.I.A.C. di Carlo Carretto, a Montepetrano, nelle Marche, tantissimi anni fa. Lui era il fratello minore di Nicola, allora dirigente del campo e oggi noto avvocato a Terni ed ex presidente di quella Provincia. Ci eravamo poi rivisti altre volte e fra noi
era sorta una bella amicizia, alimentata da i nostri sogni di adolescenti. Lui aveva una grande passione per il teatro ed io mi cullavo nella speranza di una carriera come illustratore di fumetti e di pittore. L'ultima volta che ci siamo incontrati è stato una cinquantina d'anni fa , sul treno per Roma. Mi recavo nella capitale per un appuntamento con un mio amico per un progetto di pubblicazione da parte della Mondadori di un nuovo periodico per ragazzi e nel quale eravamo coinvolti. Per vari motivi il progetto non andò in porto e la mia vita, già coinvolta dai programmi paterni nel commercio, prese tutta un'altra strada. Franco, che era salito a Terni, invece si recava a Roma per dare il via ai suoi sogni. Per lui, anche se i primi tempi furono, come quasi sempre accade, in salita, col tempo vide realizzati isuoi sogni. Nel 1969
fondò il Teatro della Ringhiera, di cui fu sempre il factotum e l'animatore. Fu regista, attore e autore di un teatro di sperimentazione, portando in scena opere di non facile fruizione. Pietre migliari sono state, fra tante altre, la messa in scena di: Voci intorno ad Oreste del 1969 e di Strafottenza carnale (1986). Successi cinematografici, come regista, l'ebbe , nel 1980 con Prima della lunga notte ( l'ebreo fascista), tratto dal romanzo di L. Preti, che aveva fra gli interpreti anche la moglie, Martine Brochard, e nel 1990 con La stanza delle parole, tratto da un suo libro e dalla , sempre sua, versione teatrale. Nel 1981 aveva recitato in Notturno con grida di E.Castaldi.
Un tumore l'ha stroncato il 18 dicembre 1996, a soli 57 anni. Claudia Cardinalel 'ha voluto ricordare con queste parole:- Era un attore straordinario. Con lui e sua moglie, Martine Brochard, abbiamo passato momenti indimenticabili. Era l' incarnazione della cultura, dell' eleganza e della dolcezza. Lo terrò sempre vivo nel mio cuore con il sorriso incancellabile e la sua estrema energia"
Addio Franco, anch'io non ti dimenticherò e ricorderò sempre, con gran rimpianto, i
nostri sogni adolescenziali.