27 luglio 2007

CEMENTO & MEDARDO

Quèi de la nòte: così si erano autodefiniti, traducendo nel nostro dialetto il titolo di una celebre trasmissione di Arbore.
Ormai sono passati più di quindici anni da quando questa formidabile coppia, uno dopo l'altro, se ne andata, forse a cantare serenate con gli angeli. Quante serate indimenticabili, passate ad ascoltare le loro esibizjoni: Cemento alla Chitarra e Medardo all'armonica e tutti e due, jn coro, a cantare stornelli, vecchie canzoni, del repertorio classico ed, in particlare, del folklore locale. Fortissime le macchiette in dialetto castellano che riuscivano ad imbastire. Un vero e proprio cabaret nostrano, casareccio, condito da una verve unica e irripetibile. Si erano inventati un modo meraviglioso di vivere il loro pennsionamento. Ma il destino ce li ha portati via, ancora nel pieno della loro voglia immensa di stare con noi, per rallegrarci ancora con la loro contaminante brama di vivere e di restare sempre giovani. Sono certo, comunque, che quanti li hanno conosciuti, amati e apprezzati, non li dimenticherà tanto facilmente.

17 luglio 2007

LA BANDA MUSICALE A NIZZA

La Banda della Filarmonica Giacomo Puccini di Città di Castello in trasferta a Nizza-1980-


Scartabellando fra le vecchie foto, mi è capitata fra le mani quella che qui riproduco. Si tratta della foto ricordo della seconda trasferta a Nizza della nostra banda musicale cittadina. In quegli anni ero componente della commissione della Filarmonica Puccini, erede della Banda Musicale fondata nel lontano 1800. Presidente era il Cav. Giuseppe Guerrucci e, fra gli altri, erano consiglieri anche Marcello Micchi ed il cantante lirico Lorenzo Testi. L'idea di una trasferta a Nizza, per un'incontro con la numerosa comunità di nostri concittadini residenti in Costa Azzurra, era molto tempo che faceva parte dei nostri sogni. Nel 1978 finalmente ci riuscimmo, con un piccolo contributo della Cassa di Risparmio e del Comune e grazie all'interessamento dell'Associazione Umbri nel Mondo e dell' A.R.U.L.E.F. Guida d'eccezione, in quell'occasione, fu l'architetto Anfosso, nizzardo di origini italiane e "garibaldino".
La Banda si esibì nell'apposito palco attrezzato per tali spettacoli in Piazza Albert I°
, applauditissima dai numerosissimi castellani intervenuti. Dopo il ricevimento ufficiale del Comune di Nizza, con il vice-sindaco locale che, fra l'altro, manifestò la gratitudine della Città a quei suoi cittadini di origine tifernate che, da varie generazioni, erano una parte più che attiva della popolazione e che avevano contribuito, anche materialmente, allo sviluppo edilizio del capoluogo della Costa Azzurra, fummo tutti invitati ad una festa spontanea dei nostri concittadini. Ci portarono in collina, in un complesso dove usavano riunirsi una parte di loro. Ci accolsero con un vero banchetto, con ciaccia sul panaro, salsicce, prosciutto, formaggio e...tanto vino!
Quando, nel 1980, tornammo con il completo patrocinio della Cassa di Risparmio, ormai la strada era spianata. Questa volta, dato che la banca aveva promosso una operazione di propaganda, in collaborazione con la locale cassa consorella, fummo tutti ospiti presso il Consolato Italiano di Boulevard Gambetta del Console Dott. Martini. Di fronte a tanto ben di Dio che ci veniva offerto ( Champagne a fiumi!) con i nostri amici "patuà" ricordammo con un po' di nostalgia al nostro primo incontro con la ciaccia e il vin rosè.




8 luglio 2007

LA MIA GALLERIA


Dopo un periodo piuttosto lungo, finalmente torno a sottoporre al vostro giudizio due mie nuove opere. La prima, alla quale ho dato il titolo: "SI FA SERA" , è un dipinto ad olio che misura 72 cm di base X 35 di altezza. Ho voluto qui rappresentare un momento della vita contadina di qualche anno fa, in particolare l'ora che volge verso il tramonto, quando si avvicina la sera e l'ora sel meritato riposo e della riunione della famiglia per il pasto serale. Si vedono gli uomini che rientrano dai campi, da dove riportano con il carro, trainato da due giovani buoi, l'erba medica falciata, mentre le donne già si raccolgono per la cena. In mezzo al quadro c'è il prete, con la bicicletta portata a mano, di ritorno dalla città, con la spesa nello scatolone sul portapacchi, che fa due chiacchiere con l'anziano di casa, impegnato alla realizzazione di un cesto, prima di rientrare nella vicina canonica. Come potete immaginare è uno dei miei soliti viaggi nel tempo che fu, anche se poi non così lontani, visto che li abbiamo ancora nella nostra memoria. Un'altra divagazione nel tempo andato è anche il secondo quadro che vi sottopongo: " LA LAVANDAIA". Anche questo è un olio , di piccole dimensioni ( 24X30 ). Mi è stato suggerito da alcune illustrazioni che ho realizzato per il prossimo libro di Dino Marinelli, in prossima uscita (forse a Natale! )e che trattavano, appunto, del lavoro delle lavandaie. Come sempre saranno molto graditi i vostri giudizi, sia come commento al post o, se preferite, via e.mail al mio indirizzo : baldino38@yahoo.it