l'abbattimento della
Torre di Berta
la Torre Civica, detta del Vesco
I castelèni l'hanno sempre chiamata così, anche se il Vescovo non c'entra niente, se non perchè, da oltre due secoli, col Palazzo del Vescovado aveva uno stretto rapporto...siamese. Stiamo parlando della storica e vetusta Torre Civica, al centro, in questi giorni, di forti polemiche.Tutto ha preso inizio con la decisione, presa per salvaguardare la staticità dei due edifici, di dividerli e di ristrutturarli. Ma pare che proprio la contemporaneità dei due cantieri, assegnati, per forza di cose, a due distinti appalti, sia all'origine di alcuni guai. Guai che si sono via via aggravati, fino al riscontro, a lavori quasi ultimati, di una grave pendenza della torre. Dopo il ricorso a potenti iniezioni alle fondamenta da parte di una ditta del nord specializzata in questi interventi, non si sono riscontrati miglioramenti. Anzi, a parere dei soliti ben informati, sembra che la situazione sia peggiorata per il conseguente innalzamento della falda acquifera, sopra la quale la torre si erge.La situazione è piuttosto grave, a quel che sembra. Pare che, finalmente, il Comune sia ricorso ai ripari, anche se con un certo ritardo, costituendo una commissione di esperti di alto livello. Non vorrei che quadri come quello che ho qui riprodotto, da me dipinto qualche anno fa, rimanessero le poche testimonianze di uno dei simboli storici della nostra città. A Sansepolcro ancora piangono la loro Torre di Berta, fatta saltare in aria dai tedeschi in ritirata oltre sessant'anni fa. Ci auguriamo che per ignoranza, pressapochismo ed inettitudine, anche la Torre del Vesco non faccia la stessa fine, in tempo di pace.