Quèi de la nòte: così si erano autodefiniti, traducendo nel nostro dialetto il titolo di una celebre trasmissione di Arbore.
Ormai sono passati più di quindici anni da quando questa formidabile coppia, uno dopo l'altro, se ne andata, forse a cantare serenate con gli angeli. Quante serate indimenticabili, passate ad ascoltare le loro esibizjoni: Cemento alla Chitarra e Medardo all'armonica e tutti e due, jn coro, a cantare stornelli, vecchie canzoni, del repertorio classico ed, in particlare, del folklore locale. Fortissime le macchiette in dialetto castellano che riuscivano ad imbastire. Un vero e proprio cabaret nostrano, casareccio, condito da una verve unica e irripetibile. Si erano inventati un modo meraviglioso di vivere il loro pennsionamento. Ma il destino ce li ha portati via, ancora nel pieno della loro voglia immensa di stare con noi, per rallegrarci ancora con la loro contaminante brama di vivere e di restare sempre giovani. Sono certo, comunque, che quanti li hanno conosciuti, amati e apprezzati, non li dimenticherà tanto facilmente.
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