29 giugno 2006

.......e gridarono VIVA MARIA !


Questa mia seconda pubblicazione a fumetti risale al 2003, sempre per le Edizioni Petruzzi. Al contrario del precedente, che trattava della storia completa di Città di Castello, questo è nato per raccontare uno, o forse il più tragico episodio della vita della mia città, accaduto a cavallo della fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX, in occasione dell'ingresso delle truppe della Repubblica Cisalpina, della prima Repubblica Romana, dell'occupazione dell'esercito della Rivoluzione Francese e delle rivolte contadine che l'accompagnarono, con tutte le tragedie e le carneficine che ne seguirono. E' un episodio della storia cittadina che pochissimi conoscono, in quanto è stato certamente l'orrore ed il raccapriccio per quei giorni cruenti a rimuovere dalla memoria collettiva castellana il ricordo di quegli avvenimenti. A questo episodio è legata anche la dipartita da Città di Castello del capolavoro di Raffaello, lo Sposalizio della Vergine, eseguito dal giovane urbinate per la cappella della famiglia Albizzini nella chiesa di San Francesco. Al cotrario del primo libro, dove i fumetti sono stati realizzati in bianco e nero, questo è tutto a colori. Vi sono allegati vari documenti dell'epoca e una serie di disegni con la ricostruzione storica delle divise e delle fogge del periodo. Anche questa edizione è in vendita in tutte le librerie della zona al costo do € 20,00.
Se ne può fare richiesta anche on line, con l'aggiunta di € 5,00 per le spese postali all' indirizzo :

26 giugno 2006

la mia galleria


La pastorella e il cacciatore
acrilico su tavola - 52x52 - 2006
E' il quadro che ho terminato in questi giorni : come si può vedere , rappresenta una scenetta bucolico- pastorale, con il classico fauno della mitologia trasformato in famelico giovane cacciatore.

24 giugno 2006

La Storia di Città di Castello......a fumetti!

Quando , dodici anni fa, questo mio lavoro ha visto la luce, grazie alla eccezionale bravura dell'editore Corrado Petruzzi, ha riscosso un successo veramente insperato, tanto da doversi provvedere ad una ristampa dopo pochi mesi.
La buona riuscita, in particolare, la si deve alla formula adottata, cioè quella del fumetto che, abbracciando una vasta fascia di pubblico giovane, oltre all'interesse che le storie locali sempre provocano, ne ha decretato il pieno successo. A tutt'oggi il libro continua ad avere una sua vita nelle librerie locali, grazie anche all' impegno di molti insegnanti di voler divulgare la storia locale e trovando in questa pubblicazione un particolare sussidio. Fra l'altro ne risulta un'ottimo compendio della storia completa della città che praticamente non c'è. Ne so qualcosa avendo dovuto attingere ad una infinità di fonti per poter realizzare l'opera.
E' disponibile presso tutte le librerie della zona al prezzo di € 15,00- Può essere acquistato anche on line, con l'aggiunta di €.5,00 per le spese di spedizione, facendone richiesta a:
baldino38@yahoo.it
Posted by Picasa

22 giugno 2006

A proposito di Duca Luca



Posted by Picasa ( nelle foto, in alto, Zelindo ed in basso Duca Luca)
Sono passati oramai diversi mesi dalla scomparsa del Duca Luca, ma il ricordo di chi l'ha conosciuto ed ha avuto la grande fortuna di essergli amico, non sbiadisce con il passare del tempo. A questo proposito mi è ricapitato fra le mani un articolo che avevo scritto in occasione della sua dipartita e, avendolo trovato tuttora attuale , lo trascrivo per tutti coloro che non lo avessero letto a suo tempo.
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ADDIO AL DUCA LUCA
Sono appena arrivato in piazza di sotto, quando mi vedo venire incontro Strapazzino, con il suo passo strascicato che, con gli occhi lucidi, mi dice :
- Giusto ma te, volèo. M'han dìtto ch'è morto el Duca !
- Guarda che te sbajii, so che, purtroppo, è morto el Zele, Cavalètta. Me l'han ditto ièrsera! Era tanto che 'nn'era piò lu': stèa mèl parecchio !
-Tò anfòrmete mejio, si tò vu', ma alora vòl di' ch'èn morti tòtti do'!
Purtroppo è vero ! Se ne sono andati tutti e due, insieme, come sempre, per tutta la vita! Avevano condiviso avventure, scherzi, mattate, come la distesa del Tevere su un vecchio catamarano, arrangiato alla bell'e meglio dal solito Zele, il re del marchingegno, giù giù, fino a Roma, scortati da un gruppo di canoisti internazionali, sbigottiti e poi rapiti da quella coppia inimitabile! Ed è stato proprio Luca il primo Presidente e animatore del Canoa Club tifernate.
Duca Luca non c'è più; sembra impossibile ! Sembra impossibile che certi personaggi debbano lasciarci, perchè li abbiamo sempre considerati qualcosa che faceva parte integrale della nostra vita, qualcosa che sarebbe rimasta con noi , sempre ! Ma, purtroppo non è così, è ineluttabile e naturale e bisogna pur farsene una ragione. Personalmente ho conosciuto il Duca, come tutti lo chiamavamo, quando ero ancora un fanciullo di poco più di cinque anni, a Seripole, dove io ero sfollato con la mia famiglia durante il passaggio del fronte, nel '43/'44. Pasquale Duca aveva dei terreni in quella zona ed era anche lui sfollato lassù con sua moglie Linda e i figli: Luca, Demo ed i gemelli Dario ed Eliseo. Io li incontravo tutti alla Messa, la domenica, nella piccola chiesetta, dove i Duca avevano la panca di famiglia riservata, con il nome, come usava allora. Luca era rientrato da poco dal fronte, dopo l'8 settembre (era sergente maggiore !)e, come tanti altri, attendeva gli eventi. Ma un giorno, me lo ricordo come fosse accaduto ieri, Adelmo, il capoccia della famiglia dove ero sfollato, tornando dai campi trafelato, disse ai grandi:
- C'è stèto 'nn gran rastrellamento, le màchie èn piene de tedeschi e bilincièni! Giò, a Selva Gròsa hanno aùto mal fijiol de Pasquèle de Duca, ma Luca. L'han portèto via 'nnscièmi ma Pietrìn de Casabianca, ch'han freghèto dopp'al ranco de Trancùlo.-
Fu così che il nostro Duca, per non andare deportato in Germania, fu inquadrato nell' Arbeiten Divisionen, cioè dovette collaborare, disarmato, con l'esercito tedesco, trovandosi, ben presto, nell'inferno di Montecassino. Quando, molti anni dopo, raccontava ciò che aveva visto in quell'occasione, ancora si commuoveva e il suo occhio destro, come gli succedeva spesso, s'inumidiva e lui, con mossa rapida, se l'asciugava col dorso della mano. Naturalmente io lo rincontrai dopo molti anni, quando i quindici anni di differenza d'età non contavano più e da allora nacque tra noi una grande amicizia, alimentata da tantissimi interessi comuni e da una condivisa visione della vita.
Duca Luca è conosciuto da tutti, in città, anche per il suo grande estro artistico. Ma la maggioranza lo ricorda, innanzi tutto, per gli scherzi feroci, le battute salaci ele sue debordanti affabulazioni, i suoi lunghi racconti, infiorati da aneddoti fantasiosi, ma che tutti ascoltavano rapiti, a bocca aperta.In quello che raccontava, però, non era tutta fantasia perchè, in verità, ne aveva combinate di tutti i colori. Ne sanno qualcosa gli anziani del Monte Santa Maria; ancora raccontano di quando, nel dopoguerra, fu vicefattore nelle tenute del Principe e di quello che combinò, specialmente al povero Don Vitòrio. Ma tutti sanno, anche, quanto sia stato vicino a quel sacerdote nella sua vecchiaia. Perchè Luca era una persona veramente buona, di fede. Quando qualcuno lo rimproverava se gli scappèa 'mm mòccolo, lui rispondeva:_ Lu' èl sa ch'el bastimmio perchè 'l credo !-
Poi vengono in mente tutte le cose fatte insieme: le prime sfilate in costume per la Festa della nostra Mattonata, negli anni '60, l'ormai famosa Calèta dei Mongoli, che spiazzò tutti in un indimenticabile corso mascherato. Le mostre estemporanee di pittura, a Spello, Foligno, Santa Maria degli Angeli, Assisi, Castiglion Fibocchi, Norcia ecc., quando si partiva tutti insieme, con Albi Bachini, Gabrielli, Perugini, Araf, Caruso, Lello Bruscoli e tanti altri e dove, immancabile, arrivava la sceneggiata del Duca Luca, che attirava, naturalmente, l'attenzione degli altri pittori e degli astanti che, non conoscendolo, rimanevano incantati.
Ma raccontare gli aneddoti, le battutee e gli scherzi del Duca riempirebbe qualche volume e non è questa la sede adatta. Ma lo voglio però ricordare come un grande artista, perchè lui vedeva le sue sculture gia nei tronchi contorti che lavorava: - Vedi, téstaè 'nna dòna serpente, 'nn la vedi? Basta tiràlla fòri!- E dopo molto lavoro di scalpello, infatti, la donna serpente veniva fuori. Unico lavoro che abbiamo fatto insieme è il pannello in ceramica che ora campeggia alla Piazzola delle Oche. Rappresenta San Florido che ricostruisce Tiferno, che compendia il pensiero del Duca: la Fede e la sua Città. Già, perchè lui ha sempre avuto un rapporto particolare con Castello e San Florido, di cui era particolarmente devoto, tanto da avere una peculiare confidenza con i successori del Santo, da Mons. Pafani all'attuale Vescovo Mons. Ronchi che, non per caso, era presente alle sue esequie, privatamente, confuso tra i numerosi concittadini che affollavano la Cattedrale, accorsi per dare l'ultimo saluto ad un uomo indimenticabile.
Addio Duca Luca, contadino scelto e scultore. Con te se ne andata una parte di noi e di Città di Castello.

20 giugno 2006

la mia galleria

LA BRISCOLA
( acrilico su tavola - 50x70 - 2006 - )
Questo mio quadro, dal sapore tradizional-popolare, è stato esposto solo due volte : alla Mostra legata all'operazione Cantine Aperte presso l'Azienda Donini e al Geometric Party della Parrucchieria Duostylist , ed è stato acquistato dallo stesso titolare Piero Montanucci ed è tuttora esposto nelle sale dello Studio.

17 giugno 2006

la mia galleria


il concertino -acrilico su tavola- 40x50 - 2006

E', al momento, l'ultimo mio quadro. Con il contrasto della dolce serenità dello sfondo e della innocenza maliziosa del piccolo clarinettesta, ho voluto mettere in risalto la morbosa simbiosi della violoncellista col suo strumento, rapita, quasi, in un estasi sensuale e, vorrei dire, erotica.
L'idea mi è venuta assistendo ad un concerto di musica da camera, dove
la strumentista al violoncello abbracciava così il suo strumento, con le gambe, naturalmente, divaricate, e con quell'aria un po' sognante che molto spesso certi artisti assumono. E' stata una folgorazione. Il giorno dopo il quadro era già impiantato e, dopo qualche giorno di lavoro, ecco il risultato. A voi giudicare se sono riuscito nel mio intento. Ciao a presto.

10 giugno 2006

la mia galleria

L'XI SETTEMBRE DI SANTINO
acrilico su tavola- 40x50- (2006)

Di Santino, a Città di Castello, tutti sanno tutto, o quasi. Per quei pochi che non l'hanno conosciuto o, cosa ancora più rara, non ne hanno mai sentito parlare, cercherò di spiegare questo mio quadro.

Santino Bernardini, meglio conosciuto come Santino del Tiferno, per le sue mansioni di cameriere tuttofare dell'omonimo Hotel, era un personaggio a dir poco, straordinario. Infiniti sono gli aneddoti che si raccontono su di lui, quasi tutti veri. Ma io qui l'ho voluto cogliere in un suo momento strettamente personale e sentimentale. E' raffigurato con la sua divisa di Maresciallo Garibaldino, grado conferitogli dall'avvocato Carlo Zaganelli per meriti guadagnati durante la Resistenza, alla quale il nostro aveva aderito, nel giorno a lui più sacro: l' XI settembre, anniversario della liberazione di Città di Castello dalla dominazione dello Stato della Chiesa da parte del Generale Fanti. In quell'occasione Santino accendeva sempre un cero al monumento che ricorda l'avvenimento, che si trova proprio davanti al "suo" Hotel Tiferno e, quando le finanze lo permettevano, veniva posta anche una corona. Qualche anno la cerimonia veniva ripetuta anche l' XI febbraio, anniversario, questo, dei Patti Lateranensi ma, naturalmente, con uno spirito un po' diverso, di garbata contestazione.

4 giugno 2006

Collezione Gritti


















  1. la disgrazia- acrilico su tavola - 28x39.5 - 2004
  2. al tevere - acrilico su tavola - 50x34 - 2004
  3. la raccolta dei rametti d'ulivo - acrilico su tavola - 53x58 - 2004
  4. il I° Maggio - acrilico su tavola - 70x42- 2005
  5. veglia di paese - acrilico su tavola - 50x34 - 2004

Queste cinque mie opere fanno parte della collezione della Signora Ursula Gritti Shindler, acquistate in blocco alla mia mostra personale tenuta presso la Sala Espositiva del Palazzo del Podestà di Città di Castello, dal 19 Marzo al 3 Aprille 2005. Sono visibili presso la sede dell'azienda I GIASOLI DI SANT'ANDREA di Molino Vitelli (Umbertide) di proprietà della famiglia Gritti, della quale la Signora Ursula è Presidente.

2 giugno 2006

2 GIUGNO - FESTA DELLA REPUBBLICA


W LA REPUBBLICA !
W LA COSTITUZIONE !

E, come ha detto il Presidente Napolitano, senza retorica, ma con la ferma intenzione di difenderle dai pericoli che falsi profeti di modernità e innovazione, che ultimamente stanno cercando di minarne i principi fondamentali, quale la dignità e l'uguaglianza di tutti i cittadini. Quindi tutti compatti rechiamoci a votare al prossimo referendum confermativo della bruttissima riforma voluta dal pirata con la bandana ed i suoi soci fascio-leghisti scrivendo sulla scheda un bel

NO !
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1 giugno 2006

ANTIBES

la mia galleria
LES REMPARTS DE ANTIBES
ACRILICO SU TAVOLA - 2005
COLLEZIONE ISABELLE SANS-PARERA -OPIO- AM- FRANCIA

E' lo scorcio caratteristico della ridente cittadina della Costa Azzurra, al quale neanch'io ho saputo resistere,esulando, per una volta, dai miei temi classici delle tradizioni popolari che sono le caratteristiche delle mie opere più recenti.
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