13 febbraio 2009

I CONTI IN ROSSO , un libro da non perdere


Oggi vi voglio parlare di un libro uscito in questi giorni. Naturalmente non voglio farne la recensione, innanzi tutto perché non ne ho nessun titolo e, cosa non del tutto trascurabile, non ne sarei assolutamente capace . Ma questo è un libro particolare e ho provato il desiderio di parlarne e quindi lo faccio, così, senza pretese. Sto parlando del libro che Franco Baldicchi ha dato alle stampe, tramite la BIBLIOTECA DEL TEMPO, delle ROBIN EDIZIONI, con il titolo suggestivo e con un intrigante doppio senso: I CONTI IN ROSSO.
Se a qualcuno venisse in mente che si tratti dei soliti scritti di una persona, con una certa cultura che, trovatasi improvvisamente in pensione, ha buttato giù, tanto per riempire il tempo, dovrà senz'altro ricredersi . Si tratta infatti di un ben costruito romanzo, scritto in un bell' italiano, fluido e corposo nello stesso tempo, che si legge come guardando un film. Baldicchi ci narra le vicende di una famiglia, nella quale se ne riconoscono tante, attraverso le alterne vicende durante l'arco di un secolo. Tutto il libro ti prende dalle prime pagine e non ti lascia per tutte le seguenti seicento, perché attraverso quei personaggi si rivive la nostra storia, la storia di Città di Castello, vista con gli occhi di uno di noi, che come noi ha vissuto certe esperienze, certe illusioni e, naturalmente, tutte le inevitabili delusioni. La bravura che io gli riconosco è quella di trattare certi argomenti, che potrebbero risultare ostici o di difficile comprensione, e che scorrono invece come un rivolo fluttuante, dove le parole seguono la corrente del pensiero e non ci si stanca mai di leggere. Sento che non sono riuscito a descrivere in pieno tutto quello che questo bel libro mi ha trasmesso e me ne scuso. Purtroppo io non ho la padronanza della lingua come invece Franco dimostra di possedere in abbondanza. Lo ringrazio di cuore per le belle serate di ottima lettura che mi ha regalato. Lo consiglio a tutti quei castelèni , particolarmente a quelli nati prima della guerra, anche se Franco è 'nn fregno , nèto doppo 'l passaggio del fronte. Mi piace pensare alla grande soddisfazione che avrebbe provato suo padre, il professor Bruno, mio indimenticato ins
egnante di lettere alle medie, se avesse potuto assistere a questo bell' evento.

1 commento:

Biturgus ha detto...

Grazie per il suggerimento, lo prendero' quando vengo; un altro libro in valigia!