12 novembre 2008

SAN FLORIDO


Oggi è una delle rare volte che mi vergogno di essere un " castelèno". Come avviene ormai da qualche anno, anche oggi, Festa dei Patroni di Città di Castello, Santi Florido e Amanzio, gli esercizi commerciali cittadini resteranno aperti. Anzi, quest'anno ci saranno anche le bancarelle del mercato settimanale, in piazza. E' cosa nota che i nostri Patroni non godano della popolarità dei loro confratelli, quali, tra i più vicini, Sant' Ubaldo a Gubbio, i Santi Ercolano, Costanzo e Lorenzo a Perugia, San Donato ad Arezzo o San Giovanni a Firenze, ecc.
E' chiaro che nessuno pretende che a qualche bambino del terzo millennio venga imposto il nome di Florido
(Fiordo per i castelèni!) come avviene ancora a Gubbio per Ubaldo (...o Baldo o Menco, sinnò l'arporto....), ma almeno il rispetto per la Festa dei Patroni, che dovrebbe essere la più importante dell'anno per una città che si rispetti. Invece, nonostante la sincera devozione di popolo, riscontrabile nell'affluenza alle varie cerimonie in Duomo, da qualche anno, i nostri amministratori hanno lasciato alla facoltà dei " bottegai " il tenere aperto o chiuso, col risultato che abbiamo sotto gli occhi. Si spiega così anche lo scarso interesse alla cerimonia della Donazione del Cero da parte delle varie Confraternite della Diocesi ed il fallimento dei diversi tentativi di ripristinare le Feste Floridane.
Allora è proprio vero: ...i veri Castelèni 'nn c'ènno piò!

Nessun commento: