22 giugno 2009

Gli ultimi due....................

Ho portato ad incorniciare gli ultimi due quadri che, dopo una certa tregua, ho terminato. Nel primo caso, in una tavola ad olio, ho ricostruito, in una panoramica irreale di piazza "Di Sotto", una improbabile e affollatissima processione del Corpus Domini, come la memoria me l'ha tramandata dalla mia infanzia. Nel secondo, invece, ho raffigurato un coro di voci bianche, diretto dal maestro di cappella, a ridosso di un trittico a sfondo dorato, realizzato in un cartoncino a tempera e acrilico. Un ritorno a soggetti di qualche anno fa. A tutt'oggi, invece, sto lavorando ad una tavola di discrete proporzioni, dove, ad olio, sto portando a termine una scena piuttosto composita: un pranzo di matrimonio, apparecchiato sull'aia di una casa colonica e con i vari commensali e gli sposi e il prete in varie pose e situazioni, tutte ancora da raccontare. Mi sto divertendo un mondo. Spero farà lo stesso effetto anche a chi lo guarderà, una volta finito.

17 giugno 2009

quando correva Bartali..............................................

CLICKATE SOPRA L'ARTICOLO PER INGRANDIRLO

Con mia grande sorpresa e tanta nostalgia mi sono visto recapitare per posta la fotocopia sopra riprodotta, impostata, secondo il timbro postale, a Roma Fiumicino.
Non sapendo chi potesse essere l'anonimo mittente, ho ringraziato l'autore dell' articolo, l' avvocato Nicola Molè di Terni, carissimo amico fin dal lontano 1952, quando ci conoscemmo,appunto, sulle falde del Petrano, in occasione di un campo scuola dell'allora G.I.A.C, di Carlo Carretto. Sono trascorsi un' infinità di anni ( 57, per la precisione!), ma il ricordo di quelle giornate non mi ha abbandonato mai. Seguirono , sempre a Monte Petrano, altri campi, per diversi anni e le amicizie si cementarono, tanto che ancora con molti dei partecipanti, ho sporadici scambi di notizie. I ragazzi di allora hanno preso strade diverse e molti hanno fatto molta strada, chi nella professione , chi nelle istituzioni o in politica . Lo stesso avvocato Molè è stato Presidente della Provincia di Terni. Ogni tanto mi capita di avere notizie o incontrare qualcuno di loro e allora i ricordi galoppano......................

10 giugno 2009

FRA GLI ITALIANI DIMENTICATI IN ROMANIA

INCONTRO CON I FRIULANI DI GRECI, IN ROMANIA

I CORISTI DAVANTI AD UNA ANTICA CHIESA ORTODOSSA IN LEGNO

Sono rientrato da pochi giorni da una interessantissima gita sulle sponde del Mar Nero, in Romania. Ero andato, quale ospite accompagnatore,
al seguito della trasferta
in terra rumena di due cori polifonici cittadini, riunitisi per l'occasione: la SCHOLA CANTORUM A.M. ABBATINI ed il COLLEGIUM VOCALE TIFERNUM.
La mia partecipazione è spiegata con la presenza di mia moglie Gabriella fra i coristi.
Partiti venerdì 29 Maggio con un volo RYNAIR dall' aereoporto Galileo Galilei di Pisa alla volta di Costanta ( ma credo si pronunci Costanza, in rumeno ), dopo una visita alla bella città, antico porto della Roma Imperiale sul Mar Nero ( e ultimo triste esilio del grande Ovidio, confinato da Ottaviano! ), ricca di reperti romani, di belle chiese, in particolare quelle ortodosse, e moschee, che fanno parte dell'offerta turistica, unitamente alla immensa riserva floro-faunistica del Delta del Danubio, i coristi si sono poi esibiti in tre diverse sedi.
Dopo l'animazione della Messa ed un breve concerto nella vicina Kogalniceanu, nella chiesa dei Salesiani, che qui dirigono un centro giovanile ed un oratorio e fra i quali abbiamo trovato un "padre" italiano, poliglotta e che ha girato vari continenti, siamo stati ospitati " alla grande" ad un improvvisato buffet da un gruppo di imprenditori italiani, che ci hanno fatto trovare anche diverse bottiglie di buon vino veneto ( quello rumeno, nonostante la gran vastità di vigne, è deboluccio e piuttosto...abboccato!)
Ma l'incontro più toccante è stato senz'altro quello di Domenica mattina , 31 Maggio,
alla parrocchia "italiana" di Greci, un paesino molto a nord, perso in mezzo ad una pianura coltivata intensivamente, quasi senza alberi e rarissime abitazioni. Qui infatti vivono circa cinquemila "italiani dimenticati", discendenti di un migliaio di famiglie friulane, emigrate in Romania alla fine dell' Ottocento. Grazie ad un accordo fra il nostro re Umberto I°ed il re di Romania, a queste famiglie erano stati assegnati cinque ettari di terreno fertile a nucleo, purchè sfruttassero le cave di granito, del quale nella zona erano vasti giacimenti, ed insegnassero, loro che ne avevano esperienza in patria, il mestiere ai residenti rumeni. Le cave di granito da tempo ormai sono esaurite, ma gli emigranti friulani sono rimasti incastrati dagli eventi storici e, quindi, "dimenticati". Gli attuali discendenti parlano ancora italiano, anzi friulano e ladino, hanno la loro chiesetta, costruita tanti anni fa dai loro antenati, quando chiesero ed ottennero dall'Arcivescovado Cattolico di Bucarest e dal Vaticano, un prete cattolico, con annessa scuola, dove si insegna anche l'italiano, gestita dall'attuale parroco, rumeno, don Vincenzo, che è stato per circa cinque anni a Città di Castello, come vice parroco alla Madonna delle Grazie e da tempo rientrato in patria e che, naturalmente, è stato uno dei promotori di questa trasferta del complesso vocale. Dopo La Messa Cantata ed un breve concerto, i cantori sono diventati in parte spettatori di una estemporanea esibizione dei "friulani", che hanno intonato vecchie canzoni popolari della loro terra di origine, in ladino e in italiano, per poi unirsi, tutti insieme, in inni e canti tradizionali, con la naturale commozione generale. Di seguito, in serata, rientrati a Costanta, i cori riuniti si sono esibiti in un ricco concerto nella Chiesa di Sant' Antonio, sede del Vicariato Cattolico della città, accolto con calorosi applausi dalla comunità cattolica rumena. Sono stati eseguiti brani di vari autori: Mozart, Liszt, Bach, Stella, Franck, Faurè e altri. Ha diretto il coro, in tutte le varie esibizioni, il M° Stefano Mastriforti, accompagnato all'organo dal M° Alessandro Bianconi. Grande successo, inoltre, hanno riscosso le soliste soprano Alessandra Benedetti e Cinzia Citti. Ora, rientrati a casa, soddisfatti ed entusiasti dell' esperienza, ci restano impressi nella memoria i bei momenti passati con gli " italiani dimenticati".